Accordi europei di cambio II

Gli accordi europei di cambio II (AEC II), entrati in vigore il 1° gennaio 1999, sostituiscono gli AEC e forniscono l’assetto per la cooperazione
nelle politiche del cambio tra i paesi dell’area dell’euro e gli Stati membri della UE che non ne
fanno parte. La partecipazione agli AEC II è volontaria; tuttavia, vi è la presunzione che gli Stati
membri con deroga vi aderiscano. Attualmente partecipano agli accordi la corona danese, la corona
estone, la corona slovacca, il lat lettone, il litas lituano. La corona danese partecipa con una banda di
oscillazione rispetto alla parità centrale nei confronti dell’euro pari al ±2,25 per cento; le altre valute
partecipano con una banda pari al ±15 per cento. Gli interventi sul mercato dei cambi ai margini
della banda di oscillazione sono, in linea di principio, automatici e illimitati, con disponibilità
di finanziamento a brevissimo termine. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali
partecipanti al meccanismo possono tuttavia sospendere gli interventi automatici qualora questi
confliggano con l’obiettivo del mantenimento della stabilità dei prezzi.

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