Accusata di evasione fiscale, si scagiona con la visura camerale!

Protagonista della vicenda è una signora di Capannori (in Provincia di Lucca): fino al 2005 dalla visura camerale risultava che la signora fosse collegata a una cooperativa che si occupava di ambiente.

Proprio nel 2005, la signora aveva concluso i suoi rapporti con la cooperativa. I problemi iniziano 8 anni dopo: nel Luglio di quest’anno, la Guardia di Finanza si presenta dalla signora sequestrandole i beni e affermando che lei, per conto della società, aveva evaso al Fisco 50.000 Euro di IVA.

Ovviamente, la signora non sapeva niente, perché ormai fuori da quella società da otto anni! Il procedimento è passato in Tribunale e la signora ha assunto un avvocato per difendersi.

L’avvocato ha verificato su Internet la visura camerale online della società, per dimostrare che la sua cliente fosse del tutto estranea alla vicenda. Oltre a questo documento, l’avvocato si è avvalso anche della dichiarazione dei redditi della signora del periodo incriminato (2006-2007), dalla quale risultava che la signora non percepiva più redditi dalla cooperativa, perché non ne faceva più parte.

È quindi bastato che l’avvocato presentasse questi documenti per scagionare la signora e tutti i procedimenti che la Guardia di Finanza aveva emesso nei suoi confronti.

In attesa di giudizio, infatti, tutti i beni dei presunti evasori vengono sequestrati per il pagamento delle somme dovute. Nel caso della signora, persino il conto cointestato con il marito (che per legge, doveva essere pignorato a metà, in quanto lei era proprietaria solo per metà del conto) era stato totalmente pignorato.

La visura camerale che si riferiva alla società per cui la signora ha gestito i conti fino al 2005 non era stata presa in considerazione. La stessa signora non l’aveva in casa al momento della notifica dell’atto da parte della Guardia di Finanza.

Infatti, se la signora avesse avuto questa prova al momento del sequestro, oppure avesse cercato sul momento la visura camerale online dal computer, si sarebbe risparmiata il lungo iter legale che ha portato alla sua estraneità ai fatti.

Ora il procedimento si apre nei confronti degli altri amministratori della società, successivi al 2005, che avrebbero evaso 50.000 Euro attraverso la cooperativa.

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